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Sara Madera, si racconta

"La pallacanestro trasmette valori positivi, aiuta a formare il carattere e insegna a relazionarsi con persone diverse da te.... ed è questo ciò che rappresenta - per me - questo meraviglioso sport di squadra, oltre che essere un divertimento ed uno sfogo". Un pensiero profondo - questo -di una ragazza davvero molto speciale, di una giocatrice che sta scrivendo pagine meravigliose della palla a spicchi: Sara Madera. Classe 2000, ala, nella scorsa stagione alla Reyer Venezia e quest'anno in prestito a Lucca, questa fuoriclasse rappresenta un orgoglio di cui andar fieri: "Nel mio caso", le sue parole, "la grande passione per il basket è nata casualmente quando avevo circa 6 anni e, da allora, non ho mai praticato o mi sono interessata ad altri sport". "Ho iniziato a giocare con i maschi", prosegue Sara, "nella società U.S. Livorno, successivamente sono andata alle BF (sempre a Livorno), ma questa volta con le ragazze. Dopo esserci stata 4 anni, mi sono trasferita - all'età di 15 anni - alla Reyer Venezia dove ho esordito in A2 con la casacca di Pordenone e facendo settore giovanile con la Reyer dove sono stata poi inserita anche in prima squadra e dopo quattro anni trascorsi a Venezia, ora gioco nella prima squadra di Lucca". Le sue qualità, le sue doti tecniche ed umane, la sua forza sono evidenti; Sara Madera ha saputo conquistarsi un ruolo essenziale anche in chiave azzurra: "Dati alla mano dicono che la nazionale italiana giovanile abbia vinto 13 medaglie in 12 anni. Credo che questo sia un bel segnale per il movimento femminile". Abbiamo ancora tutti negli occhi la strepitosa vittoria ai Campionati Europei U20 (3-11 agosto 2019 a Klatovy, nella Repubblica Ceca), dove per la prima volta , la nostra nazionale di categoria è salita sul tetto d'Europa; Sara ha contribuito - unitamente a tutte le compagne, ai Coaches e tutto l'ambiente Italia - in maniera preponderante e netta al raggiungimento di questo prestigioso sogno divenuto realtà: "Indubbiamente è stata un'esperienza fantastica dovuta naturalmente al risultato finale, ma soprattutto al percorso che abbiamo fatto.... dall'inizio alla fine del raduno. Siamo cresciute giorno dopo giorno, partita dopo partita, diventando sempre di più una Squadra". "Indossare la maglia azzurra", incalza la cestista, "è un'emozione che non si può spiegare ne a parole, ne a gesti. È un qualcosa che senti che ti appartiene e quindi dai tutto per quella maglia che ti rappresenta e rappresenta una nazione intera".

Poi un altro pensiero significativo: "A mio avviso il basket femminile per crescere ha bisogno di maggiore visibilità e pubblico; queste sono sicuramente le situazioni ideali. Inoltre, è risaputo, che le vittorie aiutano a far avvicinare anche le più piccole a questo sport". La conclusione è degna della sua grandezza: "Come da mia consolidata abitudine, la mia massima concentrazione è sull'immediato, ovvero sulla mia nuova esperienza che sto per intraprendere nella società di Lucca con la quale spero di fare bene e portare il mio contributo personale a tutto il gruppo. Il mio sogno nel cassetto è sempre stato quello di poter arrivare ai massimi livelli e poter indossare una maglia dei top club Europei e la Wnba". 


scritto da Enrico Ferranti


credit foto: FIBA.com

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