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Rubrica MiraccontoBasketRosa, Erica Reggiani si racconta

"Il basket - per me - è una passione, ma anche uno svago (senza, difficilmente sono in grado di starci)".


Erica Reggiani e la palla a spicchi, un rapporto meraviglioso. Un amore sbocciato molto presto, all'età di 5 anni Perchè giocava mio fratello - incalza la playmaker, classe 1994 - "il primo anno ho praticato questo meraviglioso sport con i maschi, per poi passare nella realtà femminile".

Un percorso cestistico, il suo, di assoluto prestigio

"Nel complesso reputo la mia carriera in maniera positiva.....con tanti alti e bassi, ma affrontati sempre con la determinazione di portarli a termine nel migliore dei modi. Sono partita dal College Italia (4 anni a Roma), per poi passare a Schio dove ho avuto l'occasione di vincere il triplete, per poi militare 2 anni a Lucca (mi hanno fatto maturare molto come giocatrice). Successivamente Vigarano, anche lì per 2 stagioni (il primo anno e mezzo da protagonista, per poi riscontrare qualche difficoltà.....ma comunque salvandoci). Dopo l'esperienza in Emilia Romagna, mi è stata data l'opportunità di tornare a Lucca. Poi la chiamata di Moncalieri con il progetto di portare la squadra di A2 in A1 (causa Covid-19 abbiamo ritardato di un anno, ma comunque ci siamo riusciti appena possibile). In questa società mi sono sempre trovata bene anche se quest'anno è stato tosto, raggiungendo comunque l'obiettivo. Spero di poter dare ancora un contributo importante a questa realtà.....vedremo, ci saranno tante cose da valutare. In generale sono aperta a tutto, valuterò le proposte e sceglierò la migliore".

Conosciamo meglio Erica Reggiani


"Mi piace la competizione e il lavoro quotidiano che serve per migliorarsi costantemente. I miei punti di forza sono il ball handing e il palleggio arresto e tiro. L' attaccare 1vs1 mi piace molto quando ne ho la possibilità. Dove devo migliorare? Il tiro da fuori e la rapidità nell'eseguirlo. Mi reputo una giocatrice a cui piace far giocare la squadra e servire assist", prosegue la cestista, "far girare la palla per trovare la scelta di tiro migliore. A tratti sono istintiva con "guizzi" di talento".

La conclusione rispecchia tutta la sua grandezza

"Ho un tatuaggio: "hic et nunc" (qui e ora), vivere nel presente.....perchè credo che viversi il momento, lavorare nel quotidiano, a lungo andare ripaghi sempre".

scritto da Enrico Ferranti



Foto realizzata da Sergio Verderosa

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