Presentato il Trofeo del Centenario Minibasket, che di fatto fa ripartire tutti
Ieri è stato presentato in Consiglio Federale dalla Responsabile del Settore Minibasket FIP Margaret Gonnella, il Trofeo Minibasket del Centenario.
I minicestisti di tutta Italia saranno divisi in quattro gruppi, evocativi sia nel colore che nella parola: Bianco (Inclusione), Rosso (Altruismo), Verde (Condivisione), Azzurro (Rispetto).
Le squadre saranno inserite in ciascun Gruppo, a prescindere dalla provincia e dalla regione d'appartenenza. In ambito provinciale le squadre si affronteranno, i punti raccolti da ogni squadra andranno ad incrementare la classifica generale.
Le squadre potranno già tornare in campo per una fase preparatoria, nel rispetto del Protocollo Minibasket FIP.
Qualora le condizioni sanitarie del Paese lo consentiranno, a settembre si svolgerà una giornata conclusiva. Sarà una festa del Minibasket per il Centenario della pallacanestro, da giocare in 100 piazze d'Italia.
Intanto prima di far ripartire i più piccoli è bene attendere il comunicato ufficiale del Settore Minibasket che descriverà il progetto nel dettaglio per capire meglio di cosa si tratta.
A nostro avviso è una bella iniziativa, da verificare la fattibilità per quanto sia provinciale abbiamo ricevuto da varie parti d'Italia notizia di società in difficoltà nel ripartire per il fatto che le famiglie, sopratutto chi ha un lavoro autonomo, preferisca non far frequentare il minibasket / settore giovanile al proprio figlio/a che in caso di positività costringerebbe tutta la famiglia alla quarantena compromettendone l'aspetto lavorativo ed economico familiare. Tra le altre problematiche vi sono alcune realtà che non avendo il requisito minimo di atleti tesserati non ha potuto accedere ai fondi ristoro, altre che con la burocrazia di Comuni e dirigenti scolastici non hanno accesso alle palestre per motivi di panificazione e sicurezza, infine ci sono gli sponsor che in piena crisi se non vi sono campionati non verseranno il loro contributo. Insomma la situazione è pesante e siamo solo all'inizio della crisi economica che conseguirà quella pandemica della quale non si conoscono le dimensioni, ma dobbiamo essere più tempestivi e resilienti per salvare lo sport.
S.Z
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