La Iannas Virtus piazza contro lo Spirito Sportivo l’undicesima vittoria di fila
Vince ancora la Iannas Virtus Cagliari con lo Spirito Sportivo, battuto con il punteggio di 73-37) ottenendo così: l’undicesima vittoria di fila su undici gare. Decisivo per la conquista dei due punti in palio il parziale di 22-1 inflitto alla formazione di coach Canalis nell’ultima frazione. Un break che ha praticamente messo il ginocchio lo Spirito Sportivo che per tre quarti di gioco era riuscito a tener testa alla Iannas, trovando nel terzo quarto, complice anche un calo di concentrazione da parte della squadra di via Pessagno, (in campo con qualche senior e diverse giovani) anche i canestri del – 9 (44-35), quelli che hanno riaperto la partita. Poi, però, l’ingresso in campo di Scibelli, Lucchini e Anna Lussu, lasciato precauzionalmente in panchina da Fabrizio Staico, ha consentito alla Iannas di riprendere in mano le redini del gioco e vincere senza problemi.
Si parte con la Iannas che cerca subito di imporre il proprio gioco, sfruttando la determinazione di Podda sotto le plance e, soprattutto la mano “calda” di Carla Lucchini. In scioltezza le cagliaritane di via Pessagno si portano subito a +10 (17-7) incrementando nei minuti successivi (21-1 al 9’) e chiudendo la prima frazione sul 26-14.
Tutto sembra filare liscio. Sotto le plance le virtussine concedono poco mentre in attacco i punti arrivano con regolarità grazie alla stessa Lucchini, a Scibelli e Anna Lussu sempre più importante nel gioco della Iannas. Nel secondo periodo la “trama” del match è la solita. Da una parte la Virtus che canestro dopo canestro allunga il passo (31-19 al 15’) grazie anche alle iniziative delle giovani Pasolini e Corda. Al riposo lungo la Iannas chiude sul 39-21.
Si riparte e coach Staico mette in panca Scibelli, Lucchini e Lussu, gettando nella mischia il resto del gruppo. Al 21’ il tabellone elettronico segna: 41-21 per la Virtus. A questo punto però la compagine ospite (ovvero la Virtus) si blocca. Quasi d’incanto la squadra perde concentrazione favorendo così il gioco dello Spirito Sportivo che gradatamente rosicchia punti. Il parziale è pesante e preoccupante (14-3) e si passa in un “amen” sul 44-35 per la Iannas.Coach Staico mette in campo Lussu e Alvau e nei minuti finali la squadra riesce a trovare qualche spunto, ma soprattutto i canestri che le consentono di andare alla terza sirena sul 51-36.
Una situazione che al coach cagliaritano non piace proprio, ed ecco che l’ultimo quarto si apre con Scibelli, Lucchini e Lussu in campo assieme a Cordae Pasolini. La gara cambia volto. Lo Spirito Sportivo non trova più la via del canestro e in difesa subisce la reazione delle cagliaritane che piazzano un parziale di 22-1 (la squadra di coach Canalis segna con Caddeo a 1’04 dalla sirena) che mette fine alla contesa.
Spirito Sportivo: Mastio 2, Caddeo 3, F. Canalis, Rossi 2, Passaretti, Astero, Concu 11, Medda, Matta 8, Loi 2, Palmas 5, C. Canalis 4. Allenatore: Canalis.
Iannas Virtus Cagliari: Lai 2, Lussu 12, Scibelli 11, Lucchini 15, Pasolini 7, Corda 7, Alvau 3, Podda 4, Pellegrini Bettoli 5, Salvemme 4, Conte 3, Anedda. Allenatore: Fabrizio Staico. Assistente: Stefano Schirru.
Parziali: 14-26; 7-12; 15-13; 1-22.
Arbitri: Claudia Puliga di Cagliari e Riccardo Luciano di Sestu.
Fabrizio Staico – Coach Iannas Virtus Cagliari
“Quella che ho visto in campo oggi è stata una Iannas Virtus Cagliari dalla doppia identità. Da una parte si è vista una squadra determinata a portare a casa il risultato e, ovviamente i due punti, fatta di sacrificio, idee di gioco, fatta anche dalla voglia di cercarsi per trovare il tiro migliore e l’aiuto difensivo migliore all’interno di un sistema di gioco”.
Poi? “Dall’altra parte, invece, una Virtus un tantino egoista, che in campo, nel corso della seconda parte del match, non ha manifestato un voler giocare insieme, un voler difendere insieme, insomma: una condotta di gioco un tantino egoista. E questo non è certo un discorso di “giovani o non giovani”, ma semplicemente un modo di operare sbagliato che, sicuramente, quando i giochi si saranno pesanti non porterà certo da nessuna parte”.
Il motivo? “Abbiamo in squadra ragazze che hanno militato anche in campionati superiori, molte in serie A2. E sono delle ragazze che settimanalmente si mettono a disposizione del gruppo: nel coinvolgere, capire come ci si allena per un obbiettivo comune. E invece mi ritrovo con ragazze molto giovani o addirittura delle senior che ha un vissuto in serie A2, ma non significa certo essere giocatrici di A2, che faticano maggiormente nell’entrare in quello che è l’obbiettivo comune, ma spesso lo fanno diventare quasi un obbiettivo personale. E quelle giocatrici, presumo che nel lungo periodo fatichino ad entrare a far parte del progetto prefissato dalla società”.
Eppure nella rosa ci sono anche ragazze, giovani, dalle grandi potenzialità… “Si, è vero. Alla Virtus ci sono ragazze davvero molto interessanti e io, nel gestire la partita cerco di dare delle responsabilità che spesso vengono viste,più un mostrare se stesse dal punto di vista personale. Però sono convinto che tutta questa energia che loro mettono e spesso le porta a fare degli errori, deve essere canalizzata verso il gioco della pallacanestro ovvero: giocare insieme, cercare un tiro della squadra o aiutare la compagna in quel momento in difficoltà e altro ancora. E non di certo giudicarlo così come è accaduto oggi in campo, in diverse occasioni”.
E’ comunque un torneo che vi vede protagoniste, ma? “Questo sarà certamente un torneo dalla doppia dimensione. Che permette a tutte le giocatrici della rosa, e sono 18, di poter tranquillamente stare e giocare in serie B. C’è chi ancora ha bisogno di stare in serie B, ma c’è anche qualche elemento che ha le carte in regola per poter fare il salto di categoria. E’ chiaro che per qualcuna delle ragazze, se si dovesse arrivare in A2, e l’approccio alla partita è quello che ho visto stasera, non potrà essere coinvolta maggiormente così come lo è stato finora in serie B”.
La soluzione? “Bisogna allenarsi settimanalmente, con un obbiettivo comune che è il risultato, il buon gioco di squadra sia difensivo che offensivo e non accontentarsi di una buona prestazione personale che è fine a se stesso e che non porta assolutamente a niente. Ovviamente si parla del gruppo, ma tengo a sottolineare che questo tipo di mentalità o atteggiamento non coinvolge tutta la squadra. La maggior parte delle ragazze dimostra sia durante il lavoro settimanale che nel corso della partita, di lavorare e giocare per la componente squadra e di questo devo darne merito. Ecco, sarebbe bello che questo atteggiamento positivo di una parte della rosa, venisse recepito da tutte: indistintamente”.
Ufficio Stampa Iannas Virtus Cagliari
Comments