Intervista al presidente della S.S. Virtus Cagliari Paolo Pellegrini
Il 2021 che ci ha appena abbandonato è stato, decisamente, un anno in chiaroscuro per la Virtus Cagliari. Una retrocessione in serie B, tanta sofferenza, ma anche, nella seconda parte dell’anno, la consapevolezza che rimboccandosi le maniche e lavorando con impegno e dedizione, ci si può tranquillamente alzare e riprendere a correre. Come del resto fa, attualmente la prima squadra che domina il campionato regionale di serie B e si appresta a iniziare il 2022 con la voglia di combattere per raggiungere quella serie A2 che, in fondo è il campionato della Virtus Cagliari.
Guardando al recente passato è tempo di bilanci. E lo facciamo con Paolo Pellegrini dal 7 maggio 2018 presidente della S.S. VIrtus Cagliari.
Presidente Pellegrini il 2021 è andato via: un anno non certo da ricordare in positivo?
“Sicuramente non abbiamo ottenuto grandi risultati, anzi è arrivata anche la retrocessione a rendere negativa la prima parte della stagione. Poi però nella seconda parte dell’annata ho visto una Virtus in ripresa. Ci sono stati cambiamenti, sia a livello tecnico che di squadra, e le cose, sia per quanto riguarda la serie B che per le altre squadre della Virtus, pian pianino stanno migliorando”.
Quindi sforzi e sacrifici per ritrovare al più presto la serie A?
“Non necessariamente. Il messaggio che voglio far capire è questo: la Virtus non punta alla promozione. Abbiamo creato le condizioni per riuscire a provarci, ma se non dovesse arrivare non ne faremo certo un dramma”.
In estate sono comunque arrivati i primi cambiamenti. Salutata Iris Ferrazzoli la guida tecnica è stata affidata a Fabrizio Staico, già inserito nello staff tecnico della società?
“Beh credo fosse arrivato il momento di dare un cambio, anche perché sono dell’idea che, dopo 5 anni di gestione le cose si fossero in qualche modo fossilizzate. Quindi abbiamo fatto una trasformazione radicale partendo dalla prima squadra fino ad arrivare al minibasket”.
Iris Ferrazzoli?
“Lei rimane un’amica della Virtus e mia personale”.
Tanti volti nuovi, qualche ritorno ma tutti desiderosi di dare il proprio contributo alla causa?
“Sicuramente. Fabrizio Staico è stato il primo, poi con lui sono arrivati Simone Deidda e il gradito ritorno di Sandro Manca, alla Virtus alcuni anni fa, e Claudio Cappelli, in qualità di dirigente, ma che sono stati ben felici di rientrare in via Pessagno”.
E da non dimenticare il giovane Stefano Schirru.. Un predestinato?
“Un giovane allenatore che impara tantissimo anche stando al fianco di Fabrizio Staico. Credo abbia le carte in regola per diventare un buon tecnico”.
In estate si è lavorato per il nuovo gruppo della serie B, con arrivi importanti…
“Si abbiamo cercato di creare un buon gruppo inserendo elementi d’esperienza oltre a Lussu e Brunetti, ed ecco che sono arrivate Carolina Scibelli e dal Brasile Carla Lucchini. Una buona base di partenza che si completerà a gennaio con il ritorno di Brunetti (ai box per un problema al ginocchio) e…”
E’ previsto un nuovo ulteriore sacrificio della società?
“Diciamo solo che ci stiamo guardando attorno nell’eventualità ci si voglia ulteriormente rinforzare, ma per ora rimaniamo con queste ragazze. Tra l’altro è bene ricordare con piacere che oltre alle senior abbiamo un gruppo giovane che cresce e matura di giornata in giornata e questo credo sia importante. Avere un buon bacino su cui attingere è sinonimo di società in salute e che lavora con i giusti criteri”.
L’impressione che oltre al rientro in A2 la priorità in casa Virtus sia un’altra?
“Sicuramente l’impiantistica. La buona notizia del 2021 sono stati i finanziamenti giunti dall’Assessorato regionale allo Sport, che ovviamente ringrazio, concernenti il progetto di ristrutturazione, recupero e manutenzione dei nostri impianti in via Pessagno. Soldi che ci permetteranno di fare dei lavori importanti, primo fra tutti il nuovo “pallone”, impianti elettrici bagni, spogliatoi e qualcos’altro”.
E il parquet?
“Se ci rientriamo con i costi, lo cambiamo anche se, fosse per me, lo lascerei. È un parquet bello e storico. Comunque questa è l’ultima nostra preoccupazione”.
Un restyling dovuto?
“Credo proprio sia giunto il momento di dare un nuovo volto alla Virtus che, oltre all’impianto principale potrebbe ospitare altre attività. Vedremo, ma ora quello che di preme maggiormente è mettere mano alla struttura principale. Quello è importante”.
Impianto nuovo, questo è il chiodo fisso di numerose società?
“Certamente è il biglietto da visita più importante: quello che attira nuovi atleti. Alcune settimane fa sono rimasto affascinato da quello che il presidente Gigi Ruggeri e l’Antonianum hanno fatto all’interno della loro struttura. Una cittadella dello sport davvero bella, accogliente e aperta a tutti. Ecco loro hanno fatto quello che ho in mente di fare all’interno della nostra area. Riuscirci sarebbe davvero una bella impresa, molto più di una promozione”.
Qual è allo stato attuale lo stato di saluto della Virtus soprattutto a livello giovanile?
“Bella domanda (ride n.d.r.). Dico solo che lavoriamo tanto per limitare le perdite. Attualmente abbiamo una sessantina di bambine iscritte al minibasket e altrettante atlete che disputano i campionati giovanili. Resistiamo, considerato che la pandemia ha creato a tutte le società tantissimi problemi. Direi meglio: “creerà” in quanto ancora non è finita anzi i numeri che escono sui contagi non mi fanno vedere un futuro roseo”.
Società che abbraccia quali campionati?
“Oltre alla serie B disputiamo i tornei regionali di under 13, 14,15, 17 e 19, più il minibasket con Massimo Vacca e Gabriella Fadda”
Lei, presidente Pellegrini, ha preso, tre anni fa, una società ricca di tanti propositi e debiti. Com’è oggi la situazione debitoria della Virtus?
“Diciamo che stiamo cominciando a vedere la luce alla fine del tunnel. Ancora qualche mese e poi ne usciremo.. finalmente”.
Ha già qualche idea?
“Certo. Una volta che avremo finito di pagare i debiti, vorrei chiedere qualche finanziamento per poter avviare delle iniziative importanti che permetteranno alla Virtus di andare a reddito. Cioè potenziare ulteriormente gli impianti e magari fare anche delle assunzioni”.
Presidente, ma si è mai fatto la domanda: “Ma chi me lo ha fatto fare?”
“Si, ma mai per ciò che riguarda l’aspetto economico. Questo è il mio divertimento, la mia sfida. Il mio obbiettivo e quello di tutti gli amici che collaborano con me, è rendere la Virtus un’azienda che funzioni per poter essere autosufficiente. Personalmente lo faccio solo per lo sport e per la pallacanestro della quale sono innamorato”.
Ufficio Stampa Iannas Virtus Cagliari
credit foto: Marcello Spina
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