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Eurocup Women stregata per l’Umana Reyer, cede all'ultimo secondo al Basket Valencia

Dopo il secondo posto conquistato nel 2018 contro il Galatasaray, è costretta ad arrendersi alle fortissime avversarie del Valencia al termine di un match al cardiopalma degno di una finale europea.


Ancora una volta, coach Ticchi non può schierare la sua play titolare Debora Carangelo, in panchina per onor di firma, affidandosi al quintetto composto da Anderson, Petronyte, Fagbenle, Attura e Howard. Sulla sponda iberica, Burgos Lopez conferma lo starting five formto da Ouvina, Allen, Casas, Carrera Quintana e Trahan-Davis.

L’incursione di Attura porta i primi punti in casa orogranata anche se non tarda la risposta di Casas. All’arresto e tiro di Anderson seguono la tripla di Trahan-Davis e le realizzazioni di Petronyte e Howard che portano il punteggio sull’8 a 5. A bersaglio ancora Casas mentre sotto i cristalli si accende la lotta furibonda tra le torri delle due formazioni. Howard, Allen e Casas, quest’ultima per due volte, portano il punteggio sul 10 a 14. Anderson e Ouvina imprimono l’ennesima accelerata al tabellone. Sempre Anderson dai 6,75 che vale il -2. Trahan-Davis elude la guardia di Petronyte, poi a cronometro fermo Howard riporta sotto le compagne. Fagbenle e le “solite” Casas e Trahan-Davies tentano l’allungo ma “Temi” Fagbenle ricuce a un solo possesso (20-22 a 2-45). A Romero risponde Penna con una “bomba” ed è sempre lei a stoppare Romero lanciata a canestro. Nuovamente a segno la numero 41 lagunare e, a seguire, 1/2 dalla lunetta di Attura che nell’azione successiva ruba un pallone nella propria metà campo e deposita chiudendo il primo periodo sul 28 a 24.

L’avvio della seconda frazione è propizio alle veneziane che trovano subito il fondo della retina avversaria con Fagbenle. Gomez infila quattro punti consecutivi ristabilendo la parità assoluta. Fagbenle per il minimo vantaggio veneziano, subito incrementato da Anderson, autentica spina nel fianco delle castigliane. Pan è precisa nel suo viaggio in lunetta ed è ancora Trahan-Davis a mantenere in linea di galleggiamento i propri colori. L’ex Guelich, nonostante la vistosa protezione al naso dopo la gomitata rimediata in semifinale, insacca da sotto misura mentre Anderson è precisa ai liberi. Bec Allen dalla lunga distanza non perdona e le iberiche tornano a una sola incollatura (38-37 a -4,05).

Howard serve un assist d’oro a Petronyte che ricambia la “cortesia” spianandole subito dopo la via del canestro (42-37 a -2,29). Le spagnole perdono qualche pallone di troppo, grazie anche alla difesa asfissiante delle veneziane, ciononostante, Romero e Allen interrompono l’astenia offensiva valenciana riducendo lo svantaggio. L’ultimo possesso viene gestito magistralmente da Yvonne Anderson che realizza sul buzzer portando le formazioni all’intervallo lungo sul 46 a 41.

Prima del rientro dagli spogliatoi una smaniosa Debora Carangelo tenta qualche allungo per testare le proprie condizioni ma, ovviamente, coach Ticchi la preserva dalla bagarre.

Anderson ricomincia la terza frazione da dove aveva concluso la precedente anche se Trahan-Davis e Casas non sono intenzionate a mollare. Howard mantiene a distanza di sicurezza le avversarie che poi piazzano un parziale a loro favore firmato da Carrera Quintana, Allen e Trahan-Favis mettendo la freccia del sorpasso (50-53 a -5,21). Il time out richiesto da Ticchi è provvidenziale e dalle mani di Anderson arriva prima il -1 e subito dopo il nuovo vantaggio. Trahan-Davis continua a perforare la retina veneziana ma Fagbenle e la tripla di Penna danno nuova linfa all’Umana Reyer che trova la forza per riportarsi sul 59 a 55 a tre giri di lancette dall’ultima sirena parziale. Guelich dalla media e Casas dalla “linea della carità” impattano, poi botta e risposta tra Elisa Penna e Carrera Quintana. Howard reagisce con uno dei suoi canestri in percussione a un fallo non fischiatole a favore nell’azione precedente. Guelich si fa valere in attacco ed è lei a chiudere il terzo quarto sul 63 a 63.

Serie di canestri di Petronyte, Romero e Carrera Quintana per il minimo vantaggio valenciano mentre comincia ad affiorare la stanchezza. 1/2 ai liberi di Howard e Carrera Quintana sugli scudi, quindi Petronyte e Allen e nuovamente Carrera Quintana per il 68-73 che potrebbe condannare l’Umana Reyer. Anderson riaccende le speranze ma Allen castiga la difesa lagunare. Il viaggio in lunetta di Howard consente alle orogranata di rimanere a stretto contatto ed è Yvonne Anderson a siglare il nuovo -1. Casas e Howard prima dell’1/2 ai personali di Anderson che vale il nuovo pari (77-77 a -1,56). La Reyer incappa in un’infrazione di 24″ mentre Casas, da autentica campionessa qual’è non sbaglia. Petronyte rimedia e Carrera Quintana è precisa a metà dalla lunetta. 22 secondi alla conclusione e possesso in mano all’Umana Reyer sotto di una lunghezza. Anderson corona una gara da incorniciare infilando il suo ventiseiesimo punto personale. Attesa snervante con gli arbitri che si consultano a lungo prima di stabilire il tempo residuo. L’ironia della sorte vuole che sia proprio Anderson a commettere il fallo decisivo a un decimo di secondo mandando in lunetta Raquel Carrera Quintana che è glaciale nella sua esecuzione condannando l’Umana Reyer alla sconfitta.

Delusione e lacrime per le veneziane, autrici di una gara sontuosa quanto sfortunata e che ora dovranno concentrarsi sul finale di stagione, consapevoli di poter competere con qualsiasi avversaria.


scritto da s.v ufficio stampa SSD Reyer Venezia spa


credit foto: FIBA.com

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