ELEONORA MAGADDINO, UN ESEMPIO NELLA PALLACANESTRO E NELLA VITA
Eleonora Magaddino è nata ad Erice (TP) il 21/04/1975, la passione per il basket è sbocciata all’età di 5 anni nel suo paese di Castellammare del Golfo in provincia di Trapani, in palestra era l’unica femmina ma questo non l’ha scoraggiata; nel tempo si è evidenziata la sua abilità in questo sport e la sua determinazione iniziale l’ha aiutata a migliorarsi sempre più. Questo sport è stato subito per lei una bella dipendenza positiva, qualcosa di cui non se ne può fare a meno. Il basket la faceva stare talmente bene che in campo riusciva sempre a dimenticare gli eventuali ostacoli che la vita ci presenta, non vedeva mai impedimenti anzi si esaltava nella sfida. Il suo ruolo era quello di trascinatrice, leader silenziosa che parlava solo attraverso l’esempio e non si è sentita mai arrivata, cercava sempre di migliorarsi. A 14 anni va a giocare ad Alcamo, comune vicino a Castellammare, dove c’è una squadra femminile molto forte, che gioca in serie C, negli anni successivi questa squadra scala le classifiche, l’esperienza di Eleonora aumenta tanto che giovanissima, già a 17 anni, esordisce nella massima categoria la A1: ad Alcamo si trova a giocare con giocatrici del calibro di Cynthia Cooper (considerata la Michael Jordan del basket femminile) e Lisa Leasly, la squadra di Alcamo formata da giocatrici italiane locali e giovani oltre le aspettative, arriva ai play off e nell'anno successivo disputa la finale di Coppa Rocchetti (competizione internazionale Europea per club femminili in onore di Liliana
Ronchetti) perdendola contro il Tarbes, una compagine francese. Durante il periodo estivo Eleonora si sposta a Reggio Emilia per partecipare a dei tornei dove viene
notata. Rientrata a casa riceve un’offerta da Reggio Emilia squadra di serie A1 e vola a coronare il suo sogno. Eleonora ha 20 anni, i genitori sono preoccupati della sua scelta: l’hanno sempre sostenuta ma il saperla lontana da casa per inseguire un sogno non li rende sereni. Nel frattempo Eleonora ha portato avanti gli studi di scuola superiore ed è un’insegnante diplomata che però rinuncia all’insegnamento per amore del basket. Nella stagione sportiva 1999/2000 vince con Parma la Coppa Ronchetti persa qualche anno prima con Alcamo. E' la prima grande vittoria in una competizione europea contro il gremito palazzetto di Las Palmas, squadra spagnola. Nell'anno 2000/2001 vince lo scudetto con la squadra del Parma, è una giocatrice che ha la capacità di cambiare le sorti della partita, non molto alta ma veloce e con buon occhio sulle dinamiche di gioco, un buonissimo tiro dall'arco dei tre punti, una garanzia nei tiri liberi, negli assist e nelle palle rubate, arriva a segnare 270 punti in una stagione. La sua carriera decolla, rimane a Parma per tre stagioni e nello stesso anno 2000/01 oltre ad essere diventata campionessa d'Italia vince anche la Coppa Italia, replicando la stessa vittoria della Coppa Italia anche nell'anno 2002/03 e disputando la Coppa Campioni fino al traguardo delle Final Four in Francia nel glorioso palazzetto di Valenciennes; il basket Parma alla fine si classifica terza ma dimostra di essere una delle quattro squadre più forti al mondo. Continua a giocare in diverse squadre di diverse città. Si sposta a Rovereto poi a Vicenza, Cagliari, Pontedera, Viterbo, torna a Parma e ad Alcamo fino ad approdare nel veronese nella squadra di San Bonifacio. La sua famiglia che in un primo momento non era contenta della sua scelta di andare via di casa per fare carriera, diventa la sua prima “tifosa”, papà e mamma la seguono dappertutto orgogliosi delle sue vittorie ma soprattutto della donna che è diventata. Grande occasione mancata a causa di un infortunio è stata la possibilità di giocare in Nazionale,dopo pochi allenamenti si rompe il crociato e il sogno di rappresentare in campo l’Italia si ferma. A 37 anni si ritira definitivamente dal campo di gioco, è ancora una buona giocatrice ma le sue ginocchia a seguito degli intensi allenamenti e dell’attività sportiva svolta fino ad ora, non sono più quelli di un tempo, tre infortuni e la volontà di lasciare un buon ricordo di sé come giocatrice la portano a questa scelta. A sorpresa scopre che la madre e la sorella entrambe insegnanti, a sua insaputa, hanno rinnovato ogni anno la graduatoria per il ruolo di insegnante e a fine carriera sportiva si trova con le carte in regola per poter approdare all’insegnamento ma non ancora contenta si iscrive a un corso di specializzazione per l’insegnamento di sostegno. Attualmente Eleonora insegna nell’ambito del sostegno all’interno all’I.C. Centro Valsugana in provincia di
Trento.Inoltre, Eleonora nella sua lunga permanenza in provincia di Verona oltre a coach di basket di squadre femminili giovanili, è diventata operatrice socio sanitaria sportiva e ha allenato la squadra Baskin ossia gioco del basket adattato per persone con disabilità all’interno dell’Associazione “LaGrande Sfida”.I suoi pregi: l’umiltà di non sentirsi mai arrivata, la caparbietà, la generosità e lo spirito di sacrificio per ottenere i risultati; i suoi difetti: l’essere cocciuta, troppo autocritica e non accettare le sconfitte ma sentirle sempre come una colpa personale. Quando è andata via da casa per andare a giocare a Reggio Emilia è subito diventata istruttrice di minibasket e ha svolto attività all’interno della società. Qualche anno dopo si è trasferita a Parma
ed è diventata anche allenatrice svolgendo sempre attività di collaborazione nella società dove giocava. La prima esperienza come capo-allenatore è stata a San Bonifacio (VR) dove, oltre ad essere aiuto coach in serie B, ha preso un gruppo esordienti al femminile e l'ha portato fino all’U15, poi ha continuato la sua carriera di allenatrice delle giovanili ad Isola della Scala (VR) con un U16 maschile per poi proseguire nella società di Cerea (VR) dove ha svolto attività dall’U13 femminile all’U 18 femminile. Attualmente vive e insegna a Roncegno in provincia di Trento e
allena un gruppo di ragazzine nella società GS Belvedere a Trento che ha cominciato ad allenare lo scorso anno vincendo il campionato regionale U13 e U14. Quest’anno allena lo stesso gruppo che svolge il campionato U14 e U 15 e in particolare in U14 sta facendo molto bene in quanto nella prima fase regionale è risultata imbattuta e adesso la squadra sta svolgendo la seconda fase oro con la regione Veneto.Per anni ha avuto tanti punti di riferimento: i suoi genitori, gli allenatori, le compagne più grandi, ora, invece, si accorge di essere diventata lei un punto di riferimento con una grande responsabilità, sia verso i bambini della scuola che per le ragazze del basket che allena. Per lei lo sport è l'essenza della vita e vorrebbe dare un messaggio a tutti i giovani e alle ragazze che allena. Il suo è un invito a riflettere sulle parole: fatica, dedizione, passione e divertimento. Ha costruito tutta la sua vita sportiva e non, attorno a queste parole, che l’hanno aiutata a realizzare i suoi sogni: “non si raggiungono i risultati senza la fatica, la dedizione e il piacere di perseguirli. Non credete a ciò che arriva senza fatica, è solo un'illusione. Saper faticare, lottare e credere in ciò che si fa, vale per lo sport, ma anche e soprattutto per la vita, perché è il messaggio positivo di chi sceglie il lavoro e il sacrificio come strumenti di realizzazione. Dedicatevi a ciò che vi piace con passione e dedizione perché il piacere, la gioia e le soddisfazioni arriveranno, magari non diventerete tutti campioni di sport, ma tutti potrete diventare campioni di vita, questo dipende solo da ognuno di noi! “ Eleonora si dedica anima e corpo alla scuola e al basket e non le rimane tempo per altro ma è contenta della sua vita perché anche se a volte molto stanca per i numerosissimi impegni, si sente soddisfatta, è circondata da persone che le vogliono bene e che l’apprezzano. Non ha un extra-basket perché il basket per lei non è un lavoro ma una passione che la fa stare bene. In estate, finiti gli impegni con la scuola e il basket, recupera le energie fisiche e mentali nella sua adorata Sicilia e in particolare nella casa a Castellammare del Golfo (TP) di fronte al mare. Le piace tantissimo il mare, il sole e il cibo siciliano. Durante l’inverno vive e insegna alla scuola primaria di Roncegno Terme, paesino a 500 metri di altezza e ha imparato ad apprezzare anche la montagna che ritiene abbia il suo fascino. I suoi progetti futuri sono principalmente legati al basket. Ha iniziato un progetto con la squadra giovanile del basket femminile della società GS Belvedere Trento e sogna di far diventare le ragazzine che allena delle campionesse, del resto per Eleonora sognare è normale perché ha sperimentato su se stessa che i sogni possono realizzarsi.
Il suo motto: “ crederci sempre, mollare mai".
Enrico Ferranti
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