Dubravka Dacic presenta il suo libro “Memorie di un divenire”, una storia di sport e vita
La cestista Dubravka Dacic presenta il suo libro “Memorie di un divenire”, una storia di sport e vita , di linee e di confini, di un divenire vissuto scegliendo di vedere e con coraggio, andare oltre.
Quando e perchè è nata questa tua idea?
“In realtà l’idea non era quella di un libro. Gli eventi poi lo hanno portato a diventare tale ma il tutto è nato dalla necessità di buttar fuori i ricordi, di ripercorrere a ritroso quello che è stato il mio percorso, la mia vita fino ad allora. Scrivo da sempre, appunto pensieri, note vocali, emozioni, riflessioni, quasi da sempre, ma questa volta mi sono seduta e ho deciso di ascoltarmi a fondo, dare un filo logico ai miei pensieri e alle emozioni che ne scaturivano.
Ero in Svezia da dieci giorni quando mi sedetti sul divano con un quaderno e una penna, e tutto ebbe inizio. Era un periodo particolare, come c’è ne sono stati molti nella mia vita, un inizio un po’ diverso dagli altri, e il rumore che produceva aveva una tonalità diversa, vibrava si frequenze nuove, andava compreso e con esso dovevo comprendere di più me stessa e tutto quello che questi cambiamenti hanno provocato in me, come mi hanno annientata e come spronata, era un tirare le somme, non tanto per vedere da che parte pendeva la bilancia ma per darle una parvenza di equilibrio, come scrivo nel libro.
Gli eventi poi, lo hanno portato a diventare quello che è diventato: il mio primo libro”.
Quando si è realizzata? “Una volta finito di scrivere, esattamente un anno dopo, l’ho lasciato lì, a riposare, mi sono data altro tempo per vedere se i pensieri che avevo buttato giù cambiavano, per far sedimentare le emozioni, la forza e il dolore che ci sono voluti per ripercorrere gli eventi. Poi un giorno, quattro mesi dopo, quasi per sfida personale o per curiosità, senza nemmeno rileggerlo, cominciai a inviarlo a diverse case editrici, azzardando pure grandi nomi, pur sapendo che senza agenti letterari o amicizie era difficile essere letti. Preparai una sinossi, una lettera di presentazione e cominciai a inviare mail... C’era una fase di attesa che andava dai 6 ai 10 mesi per avere delle risposte. Dopo 2 mesi ottieni già 4 proposte editoriali, alle quali poi si aggiunsero altre, eppure nessuna mi convinse appieno. Poi la casualità, gli eventi, mi portarono a incontrare una persona che poi divenne un caro amico, Antonio d’Albero, che aveva appena pubblicato un libro con basketcoach.com e nonostante pubblicassero solo libri tecnici, mi dissero di inviare comunque il mio manoscritto. Il resto è storia, in meno di 24h avevo già deciso, e come dico sempre, non credo alle coincidenze ma credo che nulla accada per caso”. Di che cosa parli nel libro? “Come spiegavo sopra, questo libro nasce dalla necessità, parla del mio percorso, dove il basket non è il principale protagonista come tutti si aspetterebbero, ma è il mezzo attraverso il quale sono diventata la donna che sono oggi. Le avventure che mi ha fatto attraversare, belle e brutte, mi hanno plasmata come donna e come giocatrice, hanno forgiato il mio carattere e mantenendo la mente sempre bene aperta, il cuore ricettivo, una costante curiosità e senso critico, ho distillato ciò che mi ha insegnato la vita, ascoltando sia le parti che hanno portato felicità, sia il dolore dal quale, se ascoltato, si può sempre ricominciare”. Che cosa rappresenta per te questa esperienzia? “Pubblicare questo libro, per me, è letteralmente il sogno di una vita che si avvera, che prende forma, diventa tangibile, esce dal famoso comodino e diventa qualcosa che posso toccare con mano. È frutto della perseveranza e della mia più grande passione, i libri, le parole e la loro bellezza, con la quale l’uomo ha fatto la sua più grande conquista, seppure in questi decenni se le usi in modo così disumano, seppure non si capisca la loro profonda essenza e il loro infinito potere. Da amante dei libri e appassionata lettrice, poter stringere in mano la mia opera, è una soddisfazione immensa”. Il tuo concetto di "cultura"? “Per me la cultura è curiosità. È la capacità di non smettere mai di fare domande, di interrogarsi, di andare oltre la superficie. Non è immagazzinare nozioni, è comprenderle, farle proprie, per poterle applicare nel mondo. Più di ogni altra cosa la cultura per me è anche la capacità di riconoscere e comprendere appieno i sentimenti dei quali, mai come oggi, il mondo sembra esserne privo... sentimenti come l’empatia, l’amore, le emozioni umane. E da qui la necessità dei libri, di leggere, di vivere il più vite possibile, per parafrasare Umberto Eco. Per capire meglio cito il Professor Galimberti, per me patrimonio dell’umanità, che scrive: ”I sentimenti si imparano, ma oggi non possiamo ricorrere ai miti come ha sempre fatto l’umanità. In compenso abbiamo quello scenario meraviglioso che si chiama letteratura, dove si impara cos’è il dolore o cos’è l’amore, cos’è la gioia, cos’è la disperazione, cos’è la noia… e queste cose vanno acquisite”. La cultura è tante cose ma ci limitiamo spesso a credere che consista solo nel immagazzinare nozioni che nemmeno abbiamo la curiosità di capire”. Perchè leggere il tuo libro? “Ci sono molti modi in cui scegliamo i libri da leggere! Da assidua lettrice lo so bene. C’è chi va a colpo sicuro, chi si fa guidare dall’istinto e chi sente quasi una connessione emotiva fluire dalle pagine verso quei splendidi paesaggi che ci abitano. Non saprei dirvi se uno di questi vi condurrà nell'acquisto del mio libro ma quello che so per certo è che è stato scritto con tutta l’emotività possibile, ho lasciato che brandelli del mio mondo fluissero attraverso le parole, parole che hanno trovato me più che essere cercate, in un momento in cui ascoltarmi era l’unica cosa che sono riuscita a fare, l’unica cosa necessaria, più profondamente delle altre volte. Questa è la mia esperienza, un viaggio interiore, sull’essere diversi, “fuori misura” come spesso scrivo nelle mie pagine, un essere se stessi nonostante tutto, indubbiamente un percorso personale ma che a livello di emozioni vissute può toccare con delicatezza molteplici esistenze, sportive e non. E’ un universo complesso quello delle emozioni umane, del modo in cui ci fanno affrontare la vita e da ciò che individualmente decidiamo di imparare da tutto questo splendido viaggio che è la nostra esistenza. Ora passo la palla a voi, compagni di lettura. Possa il viaggio fra le mie parole accompagnarvi nelle meravigliose emozioni e diversità che vi abitano”. Le tue aspettative? “Non è che non mi aspetti nulla, ma credo che la più bella cosa che possa augurarmi ora è di essere felice, di continuare a essere curiosa e ricettiva verso me stessa, la vita e il mondo che mi circonda. Spero che il mio modo di essere, le mie parole possano toccare le persone in modo costruttivo, riflessivo, in una dimensione di condivisione di vite che no, non sono mai e per niente facili, ma che appunto raccontandole con il cuore, ci facciano sentire meno soli, e ci aiutino a prendere consapevolezza delle meravigliose creature che siamo, perfetti nelle nostre imperfezioni”. I tuoi consigli? “Non mi sento all’altezza di dispensare consigli, perché ogni percorso è a sé, ha i suoi alti e bassi, le sue uniche peculiarità. Come scrivo nel mio libro, dove parlo della bellezza della diversità e dell’unicità dei momenti che compongono ogni singola vita: “Eccola la bellezza della diversità, la moltitudine di scenari possibili, che prendono la forma di chi li vive. Questo è stato il mio scenario, la mia forma “fuori misura”, la mia ricerca dei confini, la mia ostinazione nel espanderli fino a cancellarli”. Perciò il mio consiglio forse è di non arrendersi, di dissentire quando lo riteniamo opportuno, di guardare oltre, di non accontentarci, di distillare la bellezza che c’è in ognidove, di buttare il cuore sempre un passo più avanti per cogliere i meravigliosi riverberi dell'unica vita che ci è stata data”. Per il futuro? “Il futuro non ci è dato saperlo. Perciò assaporo gli eventi, li accolgo per come vengono, li peso, li osservo, e do ad ognuno il giusto valore. Se ho imparato una cosa nella vita, citando credo il grande John Lennon, è che essa accade, appunto, mentre noi siamo intenti a progettarla”. Dove trovare il libro? “Il libro è per ora disponibile sul seguente link: http://bit.ly/3ehvWOk ma fra qualche giorno si potrà ordinare in tutte le librerie e piattaforme internet nonché Amazon naturalmente”.
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