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Blocco retrocessioni in A1 femminile? Voci insistenti e sembrerebbero fondate ma nulla si muove

Al maschile già da alcuni mesi la LBA ha paventato questa opzione viste le difficoltà oggettive di molti Club a concludere la stagione assolvendo i contratti in essere, al femminile la situazione sembra essere la stessa ma tutto tace o meglio nulla di ufficiale in questa direzione da parte della Lega Basket Femminile.

Sull'eventualità di un blocco delle retrocessioni propedeutico al rinnovamento del movimento in crisi da anni, per l'assenza di progetti lungimiranti che aumentino la base, l'interesse mediatico e veri investitori nel settore, girano voci sempre più insistenti come riportato su Tuttosport a firma Guerrini, "Circola voce verificata che la Serie A1 femminile si muova per evitare le retrocessioni e proteggere le partecipanti consorziate".


Alcuni club maschili hanno accolto l'invito della Federazione a costituire la sezione femminile (Virtus Bologna e Dinamo Sassari) mentre Reyer Venezia lo è sempre stata, ma sono state limitate dall'esplosione della pandemia.

Mentre nel futuro prossimo, con l'approvazione della Riforma dello Sport in vigore dal 2022, che ha avuto il grandissimo merito di sostenere le atlete riconoscendole i diritti previdenziali e la parificazione vera con gli uomini, d'altro canto, alcuni club dovranno fare i conti con l'impreparazione ad attuare tali decreti che le imporranno a un cambiamento al quale se non si arriva preparati, si prospetta la chiusura dell'attività o di un drastico ridimensionamento dilettantistico a scapito della qualità nella costruzione di giocatrici di alto livello.

Non sentiamo in giro una discussione sull'argomento, il presidente del Consiglio non ha ancora nominato un ministro per lo Sport, i vertici della Federazione sono occupati da personalità che hanno eluso il problema da trent'anni a questa parte e si sono opposti alla riforma sino al giorno del passaggio definitivo, per cui non si interesseranno adesso dell'argomento.


Siamo già a marzo: è il momento di cominciare una discussione seria sul prossimo futuro del movimento femminile, visto che c'è ancora qualche mese prima che succedano fatti irreparabili e si può tracciare un programma con una visione lungimirante e un opportunità di crescita pianificata.


S.Z.




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