BENEDETTA BONOMI SI RACCONTA A BASKET ROSA

Anno di nascita? “1997.”

Ruolo in campo e squadra di appartenenza? “Guardia, RMB Brixia Basket.”

Quando è nata la tua passione per la pallacanestro? “Quando ero piccolina andavo a vedere mio fratello giocare e durante l’intervallo andavo a tirare sul campo, anche se in realtà non giocavo a pallacanestro, anzi facevo tutt’altro! Ero una ginnasta. Più avanti, mia madre, presidente della società Malaspina Sport Team, ha messo in piedi una squadra per ragazze e ho cominciato a giocare lì con mia sorella e le mie cugine: il quintetto era praticamente fatto da componenti della famiglia Behring-Bonomi! Poi mi hanno chiamata in GEAS e lì mi hanno trasmesso la passione per questo sport.”

Che cosa rappresenta per te questo sport? “Per me la pallacanestro è una scuola di vita: mi ha insegnato ad organizzare il tempo e il lavoro, a lavorare in team, ad approcciarmi con persone più grandi e più esperte di me tra coach, preparatori, medici e fisioterapisti. Mi ha insegnato il rispetto, la gestione delle emozioni e l’avere motivazione ed entusiasmo in ciò che si fa.”

Quali le emozioni? “Emozioni ce ne sono troppe! Dalle gioie alle delusioni, alle incazzature (se si può dire). Sono tutte equilibrate! Gioie ovviamente per le vittorie: ho avuto l’onore di giocare in squadre che sono arrivate sul tetto dell’Italia per tre anni consecutivi, quindi, direi che è una gioia non da poco! Gioia e onore nell’indossare la maglia azzurra: ancora oggi se ripenso a quando cantavo l’inno italiano con la mano sul petto pre-partita, mi vengono i brividi! Delusioni sicuramente per partite perse, ma anche per infortuni che ho dovuto affrontare. Incazzature… quelle ci sono durante la partita per errori che vengono fatti, specialmente se fatti da me!”

La tua carriera fino ad ora? “Eeeh.. ce n’è da raccontare! Ho fatto tutto il giovanile in GEAS: dall’under 15 all’under 19. Ho avuto la fortuna di trovare un gruppo bellissimo oltre che fortissimo! In quegli anni abbiamo vinto 3 scudetti. Nel mentre mi hanno dato la possibilità di fare un po’ di esperienza in serie B con il doppio tesseramento al Basket Femminile Milano (BFM). A 17 anni ho disputato il campionato di serie A2 con il GEAS e a 18 anni il campionato di A1, ovviamente come giovane. Dopo l’A1 ho fatto un anno di A2, che purtroppo non ho potuto vivere a pieno per un infortunio alla schiena. A seguito del problema alla schiena e visto il mio arrivo nel mondo universitario, per i 3 anni successivi ho giocato in B, due anni a Lodi e un anno a BFM. L’anno scorso ho ritentato una risalita in A2, grazie all’RMB Brixia Basket. Quest’anno continuo a giocare lì perché mi sono trovata veramente bene.”

La tua esperienza con la maglia azzurra? “Dall’Under 14 all’Under 18 ogni estate si è presentata con molta gioia la convocazione per la Nazionale. Quindi ho disputato il torneo BAM, il trofeo dell’amicizia, l’Europeo Under 16 e Under 18 e il Mondiale Under 17.”

Che cosa rappresenta per te la maglia azzurra? “È un onore. Se possiamo dire è il sogno che si avvera per ogni giocatrice o giocatore che si alleni ad alti livelli e così lo è stato anche per me.”

Pregi e difetti in campo? “Più difetti che pregi onestamente! Un pregio: il tiro da 3. Un difetto: la poca costanza nella prestazione.”

Che giocatrice ti reputi? “Sicuramente una giocatrice che avrà sempre da imparare."

Ci parli di te a tutto tondo? “Oltre ad essere atleta, sono una fisioterapista. Mi sono laureata in piena pandemia e adesso sto continuando a studiare per prendere una Laurea Magistrale in Ricerca.”

Progetti futuri? “Sicuramente andare avanti a giocare e migliorare il mio gioco finché il mio fisico me lo consentirà.. e poi perché no, unire fisioterapia e pallacanestro. Non si sa mai che diventi fisioterapista in ambito sportivo!”

Hai un motto a cui ti ispiri? ““Rispetto sempre, paura mai”. È un motto di Giovanni Lucchesi. Sarà sempre il mio motto, insieme ovviamente ad “Hakuna matata”!”

Intervista di Enrico Ferranti

Foto di Marco Brioschi