#Lamentosi inosservanti.

Potrebbe essere la nostra prossima rubrica di Pink is Better Basket Rosa, la divisione che si occupa di dare visibilità mediatica alla pallacanestro femminile.

Apriamo blog e social e tutti pronti a lamentarsi di tutto e anche il mondo della pallacanestro non si esime, ma pensiamo che il lamento a parte spegnere i neuroni, se non seguito da proposte non porti a nulla di produttivo, ciò che serve per uscire tutti insieme da questo periodo nefasto.

Nella fattispecie, motivo per cui ci è venuta questa ispirazione, è il regolamento che norma delle gare a porte chiuse e il rinvio delle gare per covid-19, argomento assai delicato e spinoso.

Le gare viste da casa o da bordo campo, essendo di fatto giornalisti e potendo accendevi, ci mettono in evidenza che per varie partite di A2 e A1 (e non solo femminile...) ci siano negli spalti alcune decine di persone, ora il regolamento parla chiaro sulle persone che possono accedere in caso di partite a porte chiuse e non è, a nostro modo di vedere, interpretabile. Le persone ammesse in caso di "gara a porte chiuse" sono specificate nel regolamento esecutivo gare, ma sono specificati anche nel protocollo anti-covid19 per la ripresa delle competizioni di pallacanestro stilato dal comitato scientifico della F.I.P. e accettato dalle società prevede per le competizioni di pallacanestro dilettantistiche nazionali e regionali la presenza delle seguenti figure:

30 giocatori;
6 allenatori;
2 medici;
4 fisioterapisti;
2 match analysts;
10 delegazione delle due società;
3 arbitri;
1 commissario degli arbitri;
5 ufficiali di campo;
4 addetti alla pulizia del campo;
1 medico 118;
4 operatori sanitari 118;
20 poliziotti/polizia locale;
8 vigili del fuoco;
2 delegati all'antidoping (DCO/Shaperone);
12 giornalisti;
5 fotografi;
10 operatori TV.

"Il numero massimo di persone ammesse nel palazzo è di 126 unità. Il Gruppo Squadra della società ospite non deve in ogni caso superare le 30 unità per il campionato di A2 (proporzionalmente minore per le serie inferiori). Il numero massimo di persone ammesse potrò subire variazioni solamente per specifiche indicazioni provenienti dalle Autorità di Pubblica Sicurezza per le specifiche competenze (es. Forze dell’Ordine; presidi Medico-Sanitari; Vigili del Fuoco, ecc...)."

Sembra chiaro, ma come sempre fatta la legge trovato l'inganno, in molte gare abbiamo visto persone sugli spalti che però non rientrerebbero in queste categorie dato che, le sopracitate, hanno luoghi specifici in cui stare, stabiliti da regolamento "all'interno del palazzetto saranno individuate:l'area tecnica; l'area media e l'area ufficiali di campo" quindi non prevede l'area tribune se non per i dieci delegati di ambe due le società, i due delegati dell'antidoping, solitamente le forze dell'ordine se presenti non si siedono durante il servizio e visto il periodo, difficilmente sono presenti per il pubblico dato che questo non c'è, anche se fosse sono riconoscibili dall'uniforme, le altre categorie sono li per lavorare e non stanno in tribuna a guardare la partita, fatto salvo le variazioni specifiche delle autorità che ci sentiamo di escludere, ma chi è in possesso di documentazione per la deroga della capienza ce li invii pure, visto il delicato periodo. Ecco spiegato perché ci sono alcune persone nei palazzetti, non si spiega però come sia possibile vedere persone che non rientrano nella categorie per i motivi sopracitati ma magari, qualcuno in "libera interpretazione" non essendoci le persone preposte ha pensato bene di arrivare a 126 unità sostituendo con sponsor, parenti e amici.

Cosi non va.

Altra questione è la norma per il rinvio della gare per positività al covid-19, ma di questo ne parleremo nella prossima puntata.

S.Z.