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LA MERAVIGLIOSA FAVOLA DELLE PANTHERS ROSETO

C'è una realtà cestistica in Italia che sta facendo parlare di sè....una di quelle realtà che - fino ad oggi - ha sempre lavorato per arrivare, un giorno, a realizzare un sogno: Roseto. "Dietro alle Panthers" - incalza Laura Ortu, Direttore Sportivo di questa magnifica realtà - c'è una Società che non lascia nulla al caso, fatta di gente competente, appassionata e con tanta voglia di fare. Quando ho ricevuto la telefonata di Franco Ghilardi che mi invitava a fare due chiacchiere con loro, ho capito fin da subito che sarebbe stata una sfida enorme, e le sfide mi sono sempre piaciute. A Roseto c'è un grande potenziale: una Società che - a differenza di altre - ha capito che per crescere, l'investimento iniziale doveva essere proprio sulla Società stessa. In poco tempo hanno fatto crescere lo staff e creato un gruppo di persone competenti, ognuno nel proprio ruolo, per poter pensare in grande: il General Manager Francesco Del Governatore, il Club Manager Pasquale Zeppillo, Presidente e Vicepresidente Gianpaolo Pagliacampo e Giuseppe Marini, la Team Manager Sara Ambrosio, i Dirigenti Nicola Zitti e Chicca Marini (che ricopre anche il ruolo di atleta oltre che dirigenziale), Il Videomaker Gianluca Braccili, il Responsabile della Comunicazione e Marketing Stefano Blois....insomma oggi siamo strutturati come se fossimo una Società di serie A1". "Inizialmente è stato difficile ", prosegue Laura Ortu, "quando entri in un gruppo di lavoro nuovo composto da tante persone, ognuno dice la sua e si crea il caos, ma è stata proprio questa la chiave: indiversi punti di vista iniziali sono serviti per avere un unico pensiero comune e capire come ragioniamo per creare un percorso costruttivo che evidenzia il lavoro di tutti; insieme - ad oggi - siamo una grande squadra e questa è la nostra forza". Ma non solo il ruolo di Direttore Sportivo per Laura, ma anche quello di assistente. "Sono nel mezzo tra società, atlete e allenatore: detta così sembra difficilissimo ma non lo è, anzi mi aiuta tantissimo. Sono onorata di essere l'assistente di Franco perchè questo arricchisce ancora di più il mio bagaglio e mi aiuta a vedere le cose sotto tanti punti di vista, vivendo le giocatrici il più possibile. Perchè non dimentichiamo che le protagoniste sono loro; dietro ad una società che funziona, c'è un allenatore e ci sono delle atlete che vanno tutelati. Come noi, anche loro sbagliano, ma bisogna sempre capire il perchè e trovare soluzioni che possano essere costruttive per entrambi". Significativo un pensiero. "Non abbiamo mai negato di voler fare la serie A. Quest'estate abbiamo tentato il ripescaggio ma non è stato possibile per una classifica avulsa....ma poco importa, noi saremo pronti per quando arriverà il momento. Abbiamo continuato a strutturarci in maniera maniacale, forse è stato meglio così perchè mancava qualche tassello da inserire e mettere in ordine. Non si può pensare di fare una serie A andando a caso, serve programmazione: in Italia non mancano le realtà che hanno fatto questo passo falso senza essere pronti agli urti della serie A. Sappiamo benissimo che se non hai lo zoccolo societario duro e pronto a tutto, ti fai molto male". Laura Ortu si sofferma anche sulla squadra. "Vantiamo un roster che, sulla carta, pesa molto; con l'innesto di Marcella Filippi abbiamo inserito un collante perfetto. Non voglio peccare di presunzione ma - ad oggi - siamo un'ottima squadra da media classifica in serie A2, allenata bene e con due attributi enormi....adoro queste ragazze e tutta questa realtà che non molla mai". Capitolo Filippi. "Marcella è una professionista e una persona con grande umiltà: per lei basta il campo ed allenarsi, non esiste un giorno di riposo o facoltativo ma esiste il lavoro che paga sempre, ecco perchè è la persona giusta per noi. Questo innesto è stato pensato e ponderato, serviva un traino per tutte (soprattutto per le giovani). È stato un rischio perchè lei è abituata ad alti livelli, invece - fin da subito - si è messa al servizio della squadra. Ha capito cosa volevamo da lei: sicuramente sette anni di amicizia non sono pochi . Io e Marcella siamo legate professionalmente da parecchio tempo....con lei è nata la mia scuola di basket, la Pink is Better Basket School: ogni anno sforniamo talenti importanti e non a caso il suo esempio fa la differenza", esempio che vorremmo trasmettere alle nostre atlete in foresteria Laura Ortu ha lavorato in tantissime società in Italia, con tante promozioni alle spalle....ma il suo pensiero, ora, è tutta per le Panthers. "Rappresentano tutto, il mio sogno più grande , la mia isola felice. Questa società merita palcoscenici più importanti e spero di portare tutto il mio contributo per raggiungerli: è una società che merita, così come questa città. Le Panthers sono la mia favola preferita , quella più bella da scrivere , quella che ti emoziona e non ti fa dormire la notte che ancora ti fa sentire le farfalle nello stomaco e non mi sentivo così da molti anni . Forse la pagina più impegnativa ma bella della mia carriera . Non sono in grado di dire dove arriveremo, ma di certo siamo capaci di tutto perchè esiste un unico cuore che batte in questa società che non ha mai perso l'anima e io sono fiera di farne parte". Francesco Del Governatore (General Manager). "Pur essendo una società di serie B, la nostra è un'organizzazione complessa non piramidale. Mi spiego meglio: ci sono un Presidente ed un Vice che svolgono un ruolo di controllo ed assicurano l'equilibrio tra i vari Dirigenti. Io sono il General Manager e mi sono dedicato alla costruzione del budget che è quintuplicato in un anno come questo, partecipando alla risoluzione ed alla ideazione dei vari progetti: pulmino, doposcuola (il meglio di te con le Panthers), la foresteria. Mi sono anche occupato dei contributi regionali, comunali e del 5 × mille. Nello staff dirigenziale abbiamo: Team Manager, un Responsabile della Comunicazione al quale si associa un Videomaker professionista ed un Fotografo sportivo. Inoltre ci sono altri tre Dirigenti a supporto". Realtà molto titolata. "Noi lo definiamo il miracolo Panthers, fatto innanzitutto da persone riconosciute sul territorio come serie ed affidabili. La nostra fortuna è stata quella di innestare in questo gruppo una vera fuoriclasse per la categoria come Laura Ortu che ha arricchito la società di quella esperienza e conoscenza del basket femminile. Inoltre - a giugno - la possibilità di un ripescaggio in serie A2 ci ha dato quello stimolo per anticipare la costruzione del budget, partendo dalle piccole attività vendendo loro gli spazi pubblicitari del nuovo pulmino e approcciando i primi contatti con le aziende di maggiore dimensione, studiando una strategia spesso differente tra loro....la nostra credibilità ha fatto il resto". "L' Acedemy effettua il reclutamento attraverso degli stage estivi, oltre al fondamentale apporto di Laura Ortu", prosegue Francesco Del Governatore. "Quanto l'investimento della foresteria sia importante, lo dimostrano le partite della prima fase dove tre giovani atlete sono entrate con ottimo profitto nella rotazione della prima squadra risultando, in alcune partite, fondamentali per la vittoria. Abbiamo investito ben il 20% del nostro budget per sostenere l'Academy". Capitolo Direttore Sportivo. "Per noi svolge un ruolo nevralgico. È Responsabile del mercato e delle atlete da inserire in foresteria. Garantisce la professionalità necessaria alla risoluzione delle problematiche legate ai rapporti con la Federazione e con la squadra, allenatore incluso. Posso affermare che oggi senza Direttore Sportivo ci sarebbe il 40% in meno di quello che attualmente c'è. Fondamentale". Gianpaolo Pagliacampo (Presidente). "Marcella Filippi è una ragazza talmente in gamba che è arrivata da noi come se fosse un'amica che conoscevamo da sempre; con le compagne è super. Rappresenta una bellissima occasione per crescere anche noi come società. A livello organizzativo non cambia nulla rispetto ad avere una qualsiasi altra giocatrice....in tutti gli ambiti: dico questo perchè per noi sono tutte uguali quando indossano la canotta Panthers, anzi quando hanno indossato anche per una sola volta la casacca Panthers. Personalmente sono al settimo cielo, ma è un mix.....abbiamo un obiettivo e io ho tanta paura che se abbassiamo la guardia possiamo giocarci la gioia finale, per questo rimango concentrato e tutti lo dobbiamo essere". Significativo un pensiero. "Durante questo periodo di pandemia abbiamo avuto tempo per pensare, cercare idee e collaborazioni diverse. Da questa ricerca abbiamo avuto la fortuna di aver trovato persone che hanno sposato le nostre idee. Probabilmente, ma questo non dovrei dirlo io, negli anni abbiamo saputo coinvolgere chi ci sta vicino e messo in condizione di esprimere tutta la propria personalità chi vuole far parte di questo gruppo, quindi rendere parte integrante chi si avvicina al progetto Panthers". La conclusione del Presidente. "Il progetto più ambizioso, chiamiamolo sogno, è avere un impianto tutto nostro....mettendoci dentro allenatori capaci e con amore per il basket, come stiamo già facendo ma in campo nostro. Inoltre vogliamo vedere crescere le nostre bimbe e vederle giocare in prima squadra. La serie A vuole essere solo un bellissimo spot per far innamorare le piccole di questo sport. Il bene delle bambine è il vero progetto". Stefano Blois (Responsabile della Comunicazione e Marketing). "Le Panthers Roseto sono nate nel 2008 e si sono rette per lunghi anni esclusivamente sulla passione e sui sacrifici di Gianpaolo Pagliacampo e Giuseppe Marini (Presidente e Vicepresidente): hanno tenuto in piedi il tutto tra mille difficoltà, togliendo tempo al proprio lavoro e denaro alle loro famiglie. Negli anni la Roseto femminile è diventata un punto di riferimento soprattutto a livello giovanile, convogliando atlete da tutto l'Abruzzo e diventando la formazione più rappresentativa della regione, grazie in particolare al lavoro tecnico di Coach Franco Ghilardi (da sette anni sulla nostra panchina). Ma nonostante l'ottima crescita del vivaio e una prima squadra stabilmente in serie B, l'attenzione intorno alle Panthers era molto limitato anche all'interno della stessa Roseto. Da un paio d'anni è cominciato un lavoro su tanti altri fronti che hanno portato una crescita a 360°: l'avvio del settore minibasket, l'apertura di una foresteria per giovani atlete di tutta Italia e la scelta di lavorare quotidianamente a livello di comunicazione. Giorno dopo giorno la società ha fatto passi da gigante a tutti i livelli, coinvolgendo più persone intorno alla propria realtà e consolidando uno staff tecnico e dirigenziale che oggi vede coperte tantissime figure chiave in una società sportiva: General Manager, Direttore Sportivo, Team Manager, Club Manager, Responsabile Minibasket, Responsabile Comunicazione e Marketing, Videomaker. Affidarsi a persone competenti in ognuno di questi ruoli ha garantito una crescita esponenziale, che prosegue di giorno in giorno e ha portato ad incrementare le presenze al palazzetto (si è arrivati anche a 700 persone prima della pandemia), il numero degli sponsor e naturalmente anche la caratura tecnica della squadra. L' obiettivo è adesso quello di proseguire questa crescita, portando Roseto a diventare un punto di riferimento riconosciuto in tutta Italia non solo per la pallacanestro maschile ma anche per quella in rosa". Coach Franco Ghilardi. "Arrivai in questa società  - venendo dall'esperienza di Chieti - sette anni fa, cercando di farla ripartire. Cercai di trasmettere un nuovo impulso dando una grande importanza al settore giovanile, ottenendo risultati straordinari. Un grande impulso dunque al movimento femminile in una città che vive di pallacanestro, anche se fino ad allora era solamente maschile. Negli anni la società è cresciuta un po' alla volta, è stato fatto un passo crescente anno per anno. La svolta grande l'anno scorso in piena pandemia quando i Dirigenti, invece di fasciarsi la testa, si sono messi alla ricerca di nuove figure, di allargare la base societaria: sono nati nuovi stimoli fino a quello che oggi è sotto gli occhi di tutti. Si è creata un'ottima realtà". Insomma ce un sogno c’è una città ci sono le panthers , sentiremo parlare di loro ancora e speriamo di vederli al più presto su palcoscenici più importanti , di quelli che meritano e che contano davvero . in bocca al lupo Roseto. E.F

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