Una veronese per l’Ecodent Point Mep Alpo: Annalisa Vitari
Dopo un lungo inseguimento, arriva il matrimonio tra l’Alpo Basket e Annalisa Vitari, la lunga veronese che più volte negli anni scorsi aveva “flirtato” con la società del Presidente Renzo Soave. Annalisa, classe 1996, ala di 186 cm, è figlia d’arte (il padre Andrea Vitari ha alle spalle una discreta carriera nelle “minors”, come pure la mamma Elisabetta Pircher), ha iniziato a giocare a Verona nel PGS Santa Croce ed ha completato il settore giovanile alla Reyer Venezia e al College Italia. Nel 2013/14 il passaggio alla Magika Castel San Pietro Terme in A3 dove gioca con Sofia Vespignani e conquista la promozione in A2 e l’anno successivo, con la stesa maglia, sfiora addirittura la promozione in A1. Nel 2015/16 si trasferisce al Castelnuovo Scrivia in A2, dove rimane per tre stagioni, nel 2018/19 approda a La Spezia sempre in A2 e in questa stagione ecco l’esordio in A1 con la maglia di Lucca. La neo biancoblù ha vestito la canottiera della Nazionale a livello di Under 16, Under 18 e Under 20, conquistando con quest’ultima la medaglia d’argento agli Europei del 2016 di Matosinhos (Portogallo) assieme a Sofia Vespignani e Laura Reani.
Annalisa, è proprio il caso di dirlo: finalmente ad Alpo! «Sì, ci siamo andati vicini tante volte, l’occasione è scappata negli anni scorsi, però stavolta eccomi qua e ne sono contenta. Credo di aver fatto la scelta migliore, ho chiesto al mio procuratore se ad Alpo erano ancora interessati a me e in poco tempo abbiamo chiuso la trattativa». Come mai le altre volte non era andata “dritta”? «Per tanti motivi, uno su tutti il fatto che, essendo uscita di casa molto giovane, non mi piaceva l’idea di tornare a Verona troppo presto. Volevo fare altre esperienze fuori, volevo crescere come giocatrice anche se non sempre mi è andata bene». Hai avuto annate difficili, hai addirittura ipotizzato di dire basta? «Sì, non mi divertivo più, sono andata in crisi, ho perso diversi chili e sono stata anche poco fortunata, tipo quest’anno a Lucca dove ero ferma per infortunio e quando sono guarita il campionato si è concluso in anticipo a causa del Covid 19».
Insomma, arrivi ad Alpo per riscattarti? «Hai detto la parola giusta: voglio e devo riscattarmi, non vedo l’ora di iniziare perché sono stata ferma troppo tempo ed ho tanta voglia di rimettermi in gioco». Arrivi in una società ben strutturata ed ambiziosa: «Lo so e so che gli obiettivi sono importanti: non faccio tanti giri di parole e dico che sarebbe il massimo salire in A1 con questa maglia. Non sarà facile, però il nucleo della squadra è quello dello scorso anno e non sarà difficile inserirmi con le nuove compagne». Sei una lunga con quali caratteristiche? «Diciamo che, da quando ho perso peso, mi sono un po’ allontanata da canestro: sono cresciuta giocando spalle a canestro, ho già parlato con il coach con il quale abbiamo ipotizzato anche un impiego da “tre”. C’è ancora tempo, so che dovrò lavorare sodo, ma sono molto motivata».
Da ultimo, a che punto è la tua carriera, quali sono i ricordi più belli e cosa vedi davanti a te? «Potrei dire di essere a metà carriera, se mi guardo indietro ricordo in particolare i due anni a Bologna e la promozione in A2 con Vespignani che ritrovo qui ad Alpo. Per il futuro non nascondo che mi piacerebbe tornare nella massima categoria, o meglio ancora conquistarla da veronese con questa maglia: sarebbe davvero un sogno!».
Andrea Etrari
Uff. Stampa Alpo Basket ‘99
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