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Norme per lo sport nel Decreto Rilancio, bonus, affitti e aiuti a fondo perduto per ASD e SSD

"Non tutti i mali vengono per nuocere" e questo micidiale virus covid-19, che ha messo in ginocchio il mondo intero, in Italia ha colpito duramente portandosi via oltre 32.000 persone. E' dalle difficoltà che si esce migliori dicono, ora, che se ne esca migliori non lo sappiamo, ma di certo il coronavirus ha fatto emergere tante problematiche del nostro Paese ed una di queste è sicuramente l'aver fatto emergere i lavoratori sportivi, mai prima di oggi censiti. Ad ammetterlo è lo stesso ministro dello sport e delle politiche giovanili, che nei vari interventi ha ribadito come i ritardi nei pagamenti del bonus di 600 euro sia, in larga parte, dovuto al fatto che non esisteva fin ora un censimento dei lavoratori di fatto che operano nello sport a vario titolo, dagli allenatori ai segretari, dai preparatori fisici agli istruttori di palestra.

Grazie all'emergenza si è evidenziato questo problema che non è mai stato preso in considerazione negli anni e che riguarda un esercito invisibile di atleti, tecnici, istruttori, segretari che guadagnano fino a 10 mila euro all'anno (esentasse). Grazie a un indennizzo ad hoc, hanno almeno ricevuto il bonus 600 euro ( o lo riceveranno prossimamente appena Sport e Salute riceverà i fondi verranno espletate tutte le 131.077 domande arrivate ad aprile, ha asserito il ministro in diretta Facebook ieri).

Dopo questa emergenza " mi impegnerò ad una riforma del mondo dello sport a partire dalle tutele dei lavoratori sportivi" ha detto Spadafora nella medesima diretta ed ha proseguito illustrando il Capo IV del Decreto rilancio pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale in cui sono contenuti gli articoli 216, 217 e 218 le misure per lo sport.

Le principali misure riguardano in ordine le disposizioni in tema di impianti sportivi che riguardano gli affitti pubblici e privati sancendo che " impianti sportivi pubblici possono concordare tra loro, ove il concessionario ne faccia richiesta, la revisione dei rapporti in scadenza entro il 31 luglio 2023, mediante la rideterminazione delle condizioni di equilibrio economico-finanziarie originariamente pattuite, anche attraverso la proroga della durata del rapporto, in modo da favorire il graduale recupero dei proventi non incassati e l'ammortamento degli investimenti effettuati o programmati."

mentre per quanto riguarda i privati " quale fattore di sopravvenuto squilibrio dell'assetto di interessi pattuito con il contratto di locazione di palestre, piscine e impianti sportivi di proprieta' di soggetti privati. In ragione di tale squilibrio il conduttore ha diritto, limitatamente alle cinque mensilita' da marzo 2020 a luglio 2020, ad una corrispondente riduzione del canone locatizio che, salva la prova di un diverso ammontare a cura della parte interessata, si presume pari al cinquanta per cento del canone contrattualmente stabilito. " inoltre gli abbonati possono richiedere al gestore un rimborso o un voucher di pari valore incondizionatamente utilizzabile presso la stessa struttura entro un anno.

Nell'articolo 217 si parla della costituzione del "Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale" le cui risorse sono trasferite al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, per essere assegnate all'Ufficio per lo sport. Dall'entrata in vigore (19 maggio) fino al 31 dicembre 2021, una quota pari allo 0,5% del totale della raccolta da scommesse relative a eventi sportivi viene versata all'entrata del bilancio dello Stato e resta acquisita all'erario. Il finanziamento del Fondo e' determinato nel limite massimo di 40 milioni di euro per l'anno 2020 e 50 milioni di euro per l'anno 2021. Nell'articolo 218 si tratta delle disposizioni processuali eccezionali per i provvedimenti relativi all'annullamento, alla prosecuzione e alla conclusione delle competizioni e dei campionati, professionistici e dilettantistici, dove i ricorsi in caso di controversie sulla decisione degli organi di giustizia sportiva delle Federazioni, sono devolute alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo e alla competenza inderogabile del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, sede di Roma.

Aiuti ASD/SSD a fondo perduto: il fondo rilancio sport per 2020/2021 per un totale di 100 milioni nell'immediato, verrà a breve pubblicata la modulistica per accesso fondo sul sito sport.governo.it, oltre alla possibilità di richiedere presso Istituto di Credito Sportivo un finanziamento a tasso zero e senza garanzie. Inoltre nelle bollette elettriche dei mesi di maggio, giugno, luglio verranno abbattuti i costi fissi, mentre le santificazioni di locali e strumenti di lavoro avranno un credito di imposta al 60%. Il bando "sport periferie" destinato per finanziare progetti impianti sportivi raddoppia i fondi passando a 140 milioni di euro e apre anche ASD/SSD Enti di promozione sportiva.

Oltre alle disposizioni in questo decreto, Sport e Salute si sta muovendo per la creazione di un Fondo previdenziale per i lavoratori dello sport, un esercito di più di 140.000 lavoratori che manda avanti il settore dello sport di base e dilettantistico senza tutele né contributi, semplicemente permette di percepire fino a 10mila euro l’anno esentasse senza nemmeno un vero e proprio contratto ma con una lettera di incarico. Da anni si cerca di trovare un modo per la tutela dei lavoratori, ma fino ad ora non c'è mai stato un modo per arrivare al tavolo di Governo, ora ci ha pensato il coronavirus. Il ministro Spadafora ha ricevuto dal presidente Cozzoli di Sport e Salute, un documento sulle misure per lo sport presentato alle Commissioni Finanze e Attività produttive, propone di istituire un fondo previdenziale per lo sport, in modo da dare finalmente qualche tutela a questi lavoratori. L’idea in realtà non è nuova, è già parte della riforma dello sport, approvata dal governo la scorsa estate: dovrebbe essere realizzata con i decreti attuativi, che il Ministro con le Federazioni e CONI dovrebbe tornare a incontrare le parti dal 25 maggio per presentare un testo della legge delega entro fine estate. In attesa di novità, Sport e salute comincia a entrare nei dettagli: l’idea è aumentare il tetto esentasse da 10 a 15mila euro e applicare un prelievo percentuale per scaglioni di reddito, da accantonare al fondo. Il 4% fino a 5mila, l’8% da 5 a 10mila, il 12% fino a 15mila. Con queste risorse finalmente si potrebbero garantire dei servizi minimi di welfare e previdenza. Certo è che per costruire il fondo in questo modo si andrebbe a intaccare i lavoratori stessi e sarebbe solo parzialmente compensata dall’aumento della soglia esentasse, di cui non beneficeranno tutti. Per chi continuerà a guadagnare 10 mila euro, significherà ritrovarne 800 in meno in busta paga, ma una tutela una volta terminato il lavoro (come per altro accade nelle buste paghe dei lavoratori di tutti i settori). D’altra parte il problema è sempre quello: le società e le piccole associazioni non hanno la possibilità di farsi carico degli oneri, perciò sindacati e lavoratori chiedono un intervento dello Stato, ma servono soldi. Intanto c’è una prima proposta: quando finirà l’emergenza coronavirus, i lavoratori dello sport dovranno avere una riforma di legge del settore che li tuteli come lavoratori con diritti e doveri.


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