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GBC, un marchio storico del basket guarda a un futuro ambizioso con il Sanga Milano

L'entusiasmo di una spettacolare corsa nei Playoff, la speranza per il ritorno ai vertici della pallacanestro milanese: atmosfera "elettrica" in casa Sanga Milano, con le "Orange" che proveranno dal prossimo fine settimana a inseguire la Serie A1.

Abbiamo parlato un po' di ricordi, speranze e futuro con Enrico Crespi della GBC, che oggi è tra i principali marchi a fianco della squadra milanese: "Non siamo gli unici, chiaramente - specifica - Il Ponte Casa d'Aste affianca da anni il Sanga come sponsor, e altri marchi importanti hanno scelto di sposare il progetto, come si può notare da quelli presenti sulle nostre maglie da gioco". Perchè la parola d'ordine, come vedremo, è ampliare la rete e il tessuto imprenditoriale attorno alla squadra, per riportare a Milano nei palcoscenici più congeniali alla seconda città d'Italia

Il richiamo di GBC per la storia della pallacanestro milanese è innegabile: un abbinamento decisamente storico che ha caratterizzato la pallacanestro per gli anni '70, 80' e a inizio anni '90, accompagnando Milano ai vertici del basket femminile italiano con le Finali Scudetto del 1983 e 1984 come zenit. "L’impegno di GBC nel basket femminile - spiega Crespi - nasce alla fine degli anni '70, per preoseguire sino agli anni '80 e '90. Dapprima siamo entrati in questo mondo soltanto come sponsor, in seguito abbiamo anche assunto la gestione societaria del Basket Femminile Milano. GBC ha sempre nutrito interesse verso gli sport definiti erroneamente "minori", con grande attenzione specie all'ambito femminile: la nostra intenzione è stata sempre quella di affiancarci a sport che meritassero maggior sostegno economico e risorse. L'epopea come dirigenti nel basket femminile terminò dopo la stagione nel 1991/1992, con l'ultimo acuto della Coppa Ronchetti vinta nel marzo 1991 in un'esaltante doppia sfida tutta italiana e lombarda, contro Como. Ho continuato a seguire la pallacanestro, la conoscenza di Cinzia Zanotti che è stata una nostra giocatrice mi ha portato a seguire l'ascesa del suo Geas: poi, a distanza di oltre vent'anni, siamo tornati ad affiancare una squadra femminile".

A far scattare una nuova scintilla, per l'inizio di nuova avventura, è un incontro decisivo: "Qualche anno fa a un congresso ho incontrato Franz Pinotti: di lui mi ha colpito e stimolato la sua effervescenza da dirigente tuttofare della realtà Sanga Milano. Circa tre stagioni fa ho contribuito economicamente alla società per aiutarlo nell'avvicendamento dell'atleta straniera, l'anno dopo è invece cominciata la sponsorizzazione vera e propria. In seguito abbiamo ampliato ulteriormente la nostra collaborazione e oggi curo il marketing, l'economia e la gestione di carattere generale della società. Da questo punto di vista abbiamo fatto passi importanti, con l'arrivo degli sponsor che menzionavo poc'anzi e di altre realtà che hanno ampliato le possibilità economiche del Sanga".

L'ultima settimana, per Crespi, dev'esser stata molto particolare perché tra il Sanga Milano e la Finale Promozione l'ostacolo da superare era Vicenza, ovvero la squadra che per ben due volte ha negato la gioia tricolare alla GBC, sempre in Gara 3, sempre con vittorie con scarti ridotti (tre punti nel 1983, due punti nel 1984). "Per me l'emozione vera è stata entrare nel Palazzetto, che è sempre lo stesso di quegli anni. Non è stata tanto la partita, perché quella la vivo in modo particolare, come se non ricordassi cosa sta succedendo". D'altronde, i tempi sono cambiati e il contesto è molto diverso: "Sono tempi troppo diversi, sia per le posizioni di classifica sia per il livello del basket più elevato delle sfide passate: erano gli anni '80, e in Italia venivano solo le migliori straniere. Basti pensare semplicemente al fatto che qualche anno dopo quelle Finali, nel 1987, riuscimmo a portare in Italia giocatrici del calibro di Jennifer Gillom, un'atleta olimpica capace poi di conquistare l'oro a Seul: il livello era altissimo".

Il ricordo più forte di quei tempi e di quelle sfide con Vicenza? Crespi non ha dubbi: "Ci sono tante storie e aneddoti, forse il più forte è quello legato alla stagione 1983/1984. In quell'annata abbiamo battuto Vicenza in stagione e abbiamo concluso la stagione regolare al primo posto, undici anni dopo l'ultima volta (Standa Milano, 1973). In Finale Scudetto Vicenza ci battè 63-65, dopo un supplementare: ma il ricordo di Gara 3 è incancellabile, per il palazzetto di Cinisello Balsamo strapieno, con oltre mille persone fuori in attesa del risultato finale". Le cronache dell'epoca stimano più 2000 spettatori all'interno dell'impianto, il match venne teletrasmesso anche all'interno di uno dei programmi più seguiti dell'epoca, "Mercoledì sport".

Tempi diversi rispetto a oggi, tempi di straniere leggendarie e sfide epica, ma il Sanga emoziona il presidente GBC per tante innegabili qualità: "Il Sanga attuale, al di là di alcuni elementali, è una vera squadra: ci sono otto giocatrici che giocano tutte sullo stesso piano. Anche la straniera Cicic, pur essendo di buonissimo livello, è perfettamente integrata nel sistema e sullo stesso piano delle altre. Non c'è una giocatrice che si stacca dal resto del gruppo e qui c'è tanto merito di coach Franz Pinotti che ha plasmato un nucleo forte di carattere e volontà". Un gruppo atteso ora dall'esame più difficile, la sfida-promozione contro Moncalieri: "Il risultato acquisito sinora credo sia il massimo a cui si poteva ambire alla vigilia dei Playoff, con la vittoria contro Crema in particolare che ha dato grande entusiasmo all'ambiente. Arriviamo alla Finale con grande carica, con la pressione che forse è tutta su Moncalieri. Da dirigente posso dire che sono contento per i risultati ottenuti fin qui, da tifoso aggiungo che ce la metteremo tutta, come dimostrato sempre in questi Playoff in tutte le partite: abbiamo sempre vinto rimontando e chiudendo la gare negli ultimi 2'. Le nostre giocatrici sono sicuramente ancora affamate e giocheranno al massimo questa serie di Finale".

E parlando di Finale, non si può non parlare di futuro, di quell'eventualità, del sogno di tutti in casa "Orange". E della visione di Enrico Crespi, che sin dai primi minuti della nostra chiaccherata ci ha dato l'impressione che lo sguardo fosse rivolto non solo al presente, ma anche all'orizzonte del progetto Sanga: "La mia missione è quella di arrivare il più in alto possibile, di dare a Milano una squadra di vertice che possa richiamare l'attenzione della gente, focalizzata sui risultati prestigiosi conseguiti dal calcio e dall'Olimpia. Da un punto di vista amministrativo, la possibilità di fare l'A1 è importante ma decisamente impegnativa se si guarda alla sostenibilità dei costi, dato che Milano merita di disputare la massima serie con una squadra del più alto livello possibile. Faremo di tutto per coalizzare l'economia milanese, portanto a casa le risorse per fare una grande squadra di A1, o per inseguirla nella prossima stagione. GBC sarà uno degli sponsor, ma stiamo anche lavorando coi nostri contatti, e lo faremmo ancora nei prossimi giorni, per aggregare il maggior numero possibile di personaggi e marchi dell'elitè milanese. Si tratta di un lavoro fondamentale ma sicuramente delicato in questo periodo storico, perché con l'emergenza sanitaria tutte le aziende sono molto prudenti verso nuovi costi e investimenti". E il progetto, perché no, strizza l'occhio anche a chi ha già investito nella pallacanestro maschile: "Il gruppo Armani ha da sempre dimostrato di credere e voler investire sul valore della milanesità: mi auguro che un personaggio importante come Armani rivolga la sua attenzione anche al basket femminile, completando una realtà eccellente in campo nazionale e internazionale come l'Olimpia con l'ingresso nel femminile. Il contesto attuale della nostra pallacanestro, con la nascita e l'espansione di tante squadre di questo tipo, è ottimale e mi auguro che con l'appoggio delle istituzioni la lista di queste realtà si ampli ancora, specie coinvolgendo le grandi città".

credit foto: Superbasket

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