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Spettatori sport al chiuso,il DPCM in vigore fino al prossimo 7 ottobre e i protocolli da rispettare

Se il maschile è professionistico ed è già alla seconda giornata di campionato, il femminile non lo è e deve seguire le regole dei dilettanti.

Per i protocolli sanitari da seguire per la ripresa delle competizioni sono stati emanati dalla Fip e sono reperibili QUI, come sono disponibili gli esami da sostenere suddivisi per categorie in allegato 1.

La questione più spinosa, difficoltosa da mettere in atto, sopratutto per le realtà con base societaria non consolidata rimane il giocare a porte aperte, ossia con la presenza dei tifosi sugli spalti.

Qui regna la poca tempestività di comunicazione a livello nazionale, nel senso che prima il Governo aveva emanato una cosa, poi tre regioni avevano fatto un ordinanza e alla fine pure il Governo ha esteso l'ordinanza a tutto il territorio nazionale per non venire meno al concetto di equità sportiva e quindi ad oggi le regole valide in Italia sono il 25% dei posti omologati fino ad un massimo di 700 posti e non più di 200 per settore ad almeno un metro di distanza frontale, di fianco e diagonale tra uno spettatore e l'altro muniti di mascherina per tutta la durata della gara. A questo si aggiunge la presenza di dispensar per l igenizzazione delle mani e la misurazione della temperatura con la consegna di autocertificazione al personale di vigilanza preposto. Affluenza e defluenza dai posti senza creare assembramenti, quindi con uscita per file a distanza e poche persona alla volta. Tutto questo a carico della società ospitante e con la responsabilità che va in capo al presidente, non se ne può volere a nessuno se, per come è gestito lo sport in Italia non tute le società sono cosi organizzate e non tutti i presidenti disposti a prendersi in carico anche questa gravosa responsabilità penale.

I problemi ci sono e se sono tali però hanno sempre delle soluzioni che, grazie a sinergie e gruppi di volontari tante realtà stanno provvedendo a seguire tutti i protocolli per far riaccendere il pubblico agli impianti, altri hanno avuto problemi con gli enti che gestiscono gli impianti ma stano facendo il possibile e, spesse volte anche l'impossibile per avere il proprio pubblico presente e non è solo un problema di mancati incassi, ma di tornare ad avere lo sport come dovrebbe essere un punto cardine nella vita di tutti noi, di cercare di tornare a quella sportività che se espressa nelle giuste vie è elemento di aggregazione, condivisione e crescita costante.

Sabato e Domenica parte dunque il Campionato, Geas e Ragusa hanno anticipato che le loro gare saranno interdette al pubblico, le restanti hanno avvertito i propri tifosi delle procedure da rispettare per la sicurezza di tutti, adesso che sapete le difficoltà e i cavilli da seguire per non incorrere in sanzioni delle società già in tremenda difficoltà (già pre-covid ma il discorso sarebbe lungo e merita attenzione), VI ESORTIAMO A SEGUIRE meticolosamente ciò che vi verrà detto dal personale di vigilanza senza lamentele o cercando di fare i furbi che poi per colpa di qualcuno ci si rimette tutti e non è la stessa cosa guardare le partite in streaming!


S.Z.





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