Coach Rebellato "ti ammazzo". Vella ai saluti con A.S. Vicenza
Sono due giorni che la vicenda trova spazio nel Giornale di Vicenza, cercando di chiarire quanto accaduto al termine della gara con Mantova, terminata con una sconfitta e con il grave episodio in questione. Come racconta il Giornale di Vicenza negli articoli scritti da Marta Benedetti (che riportiamo in calce), e descrivono l'accaduto, ovvero il riferimento ad un frase del coach di Vicenza che vedendo le sue ragazze rammaricate dopo la sconfitta , ha tentato di risollevarne il morale con i complimenti per la prestazione.
A questo punto pare che gli occhi del coach sarebbero caduti su un sorriso di Vella e una sua espressione contrariata, in disaccordo con le parole del coach. Questo ha fatto infuriare il tecnico vicentino che si è fatto scappare un "ti ammazzo" a cui l'atleta si è difesa rispondendo "dai fallo". Qui le versioni si dividono Elena riferisce che ha alzato il pugno della mano destra cercando una sedia per scagliarla addosso, ed è stato fortunatamente fermato da alcuni componenti del suo staff. La versione di Claudio Rebellato invece è totalmente diversa , sostiene di esser stato provocato da Vella ed ha reagito con quella parola "ti ammazzo". Il coach si giustifica ammettendo che non fa parte del suo gergo e che di certo non intendeva ammazzarla nel vero senso della parola, ma gli è uscita male e chiede scusa, pentendosi amaramente ma non ha preso nessuna sedia. Lo scontro è rimasto verbale e a distanza e tutte le ragazze erano presenti e ne sono testimoni.
L'allenatore ha provato a farsi perdonare da Elena ma la rabbia e il dispiacere che l'atleta sente sono profondi tanto che a malincuore ha optato per lasciare la società e le compagne con cui si trovava bene e che l'hanno compresa nella sua scelta, "prima di tutto mi devo sentire bene e questi episodi non mi piacciono" . Elena ha deciso di tornare nella sua Sicilia terminando qui la stagione, poi in seguito sceglierà cosa fare nella sua vita.
Questi episodi, a nostro avviso non dovrebbero accadere. Durante una stagione ci sono momenti alti e bassi, ma mai si dovrebbe arrivare a mancarsi di rispetto che è la base di qualsiasi rapporto umano e di lavoro, queste situazioni sono sempre tristi per i protagonisti e per tutto il movimento cestistico che non dovrebbe avere spazio nei quotidiani per questo tipo di vicende ma per i risultati sportivi, purtroppo c'è ancora molta strada da fare.
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